Raccogliere campioni di interlingua

La biografia linguistica
In primo luogo è importante raccogliere alcune informazioni di carattere generale sul bambino, la sua storia e contesti in cui ha appreso e usa le diverse lingue. Per fare ciò si può usare una scheda di rilevazione che consente di registrare gli aspetti più importanti.

La raccolta dei dati
Per stimolare la produzione di campioni di interlingua si seleziona un task da proporre ai bambini, ovvero un’attività comunicativa che sia da stimolo per sollecitare la produzione di un testo. In questo modo tutti possono avere qualcosa da dire e le diverse produzioni possono essere comparabili tra di loro, ma anche tra momenti diversi dell’apprendimento dello stesso alunno. Per conoscere i task utilizzati nella sperimentazione, e per ulteriori approfondimenti, si veda la sezione task e stimoli.

Il registratore deve essere sempre acceso, non spegnerlo nemmeno nei momenti vuoti in cui il bambino legge il libro con le immagini o guarda il film. Si attiverà prima che il bambino entri e si spegnerà dopo che è uscito: questo perché si possono registrare dati interessanti anche nei momenti di confine tra attività e perché si minimizza la presenza del registratore, se si evita di accenderlo e spegnerlo davanti al bambino.
Occorre usare un buon microfono, possibilmente esterno rispetto al registratore. Ricordarsi di non mettere il microfono direttamente sul tavolo, perché ogni vibrazione viene amplificata, ma di collocarlo su qualcosa di morbido, ad esempio dentro un astuccio, una borsetta ecc., lasciando sporgere solo la capsula che registra.

La trascrizione
I campioni d’interlingua audioregistrati vengono poi trascritti. La trascrizione facilita infatti l’analisi dei dati, permettendo di osservare fenomeni che sfuggono all’ascolto.
L’indicazione generale per la trascrizione è di riportare per iscritto esattamente ciò che il bambino dice, senza aggiunte, interpretazioni o correzioni, tralasciando invece eventuali interventi poco significativi dell’adulto coinvolto nell’attività (per esempio risposte brevi come ah, sì, mh mh, okay ecc.).
Per facilitare la trascrizione si suggerisce di utilizzare un apposito programma, SoundScriber, disponibile gratuitamente in Rete. Questo consente di riascoltare i brani un poco alla volta, ripetendo automaticamente 2, 3 o più volte lo stesso segmento prima di spostarsi un poco oltre.

Per quanto riguarda l’indicazione del parlante, si consiglia di utilizzare le prime tre lettere del nome del bambino, e le prime tre della parola “intervistatore”, seguite da: e spazio. Per esempio, se il bambino si chiama Mohammed:
INT: ciao come ti chiami?
MOH: mi chiamo mohammed

In linea di massima si possono utilizzare i normali segni di punteggiatura di base (virgola, punto, punto interrogativo, punto esclamativo) per segnare il contorno intonativo degli enunciati. Quindi un punto fermo indicherà intonazione discendente, conclusiva, una virgola intonazione sospesa, continuativa, e un punto interrogativo intonazione ascendente (che può essere in una domanda, ma anche in altri tipi di enunciato). Per le pause mute all’interno del parlato si usa il segno # (indicativamente uno ogni secondo di pausa). Per le pause sonorizzate, si può cercare di riprodurre vagamente il suono: eh, ah, mhmm, uhm…. Per le vocali prolungate, si può mettere uno o più segni di due punti (:::) subito dopo la vocale (a seconda di quanto dura il prolungamento).
Per esempio:
MOH: poi: abbiamo fatto una passeggia::ta

Per qualsiasi commento sul comportamento non verbale del bambino si possono usare le doppie parentesi. Per esempio:
MOH: ieri ho incontrato mia cugina al parco ((ride)) e poi abbiamo visto un pollo.
INT: e cosa faceva?
((non risponde))
INT: cosa faceva il pollo?

Per le parole che non si riescono a capire, si possono utilizzare le parentesi vuote, indicativamente di una lunghezza proporzionale al segmento inudibile. Le parole della cui trascrizione si è incerti vanno messe tra parentesi tonde. Ad esempio:
SAR: eehhh, ## sono tata un po’ a casa e poi, eh ieri sono uscita. so(n nata) a far la spesa. eh, però eh sono tata a casa in questi giorni. ( ) la mia amica. e abbiamo giocato un po’. solamente che ( ) si sentiva male e allora